Trump chiede colloqui immediati: l’Iran segnala la volontà di negoziare!
Il 16 giugno 2025 il conflitto tra Iran e Israele si intensifica. Trump chiede colloqui mentre gli attacchi militari peggiorano la situazione.

Trump chiede colloqui immediati: l’Iran segnala la volontà di negoziare!
Le cose ribollono tra Israele e Iran e la tensione geopolitica è ai massimi storici. Il 16 giugno 2025, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato a margine del vertice del G7 in Canada che Teheran aveva segnalato la sua disponibilità al dialogo. Ha osservato che l’Iran avrebbe dovuto sedersi prima al tavolo delle trattative e ha chiesto un accordo che sarebbe stato doloroso per entrambe le parti. Ha chiarito che l’Iran non avrebbe vinto la guerra e che era giunto il momento di parlare prima che fosse troppo tardi. Secondo Wiesbadener Kurier la pressione diplomatica sull'Iran diventa sempre più forte.
Il conflitto, che rende l'aria difficile da respirare, è stato esacerbato dal recente attacco al canale televisivo iraniano IRIB. Lo stesso giorno, il 16 giugno 2023, Israele ha attaccato la stazione durante una trasmissione in diretta. Ciò è avvenuto in risposta agli attacchi missilistici iraniani che hanno ucciso otto persone a Tel Aviv e Haifa. L'attacco a Teheran ha portato a un'interruzione temporanea della rete della stazione, mentre durante la trasmissione si sono sentite esplosioni. La gente a Teheran si è affrettata a lasciare la città, commentando che le strade erano affollate e c'erano lunghe code alle stazioni di servizio: la città era in allerta. RFERL riferisce che Israele ha preso di mira anche altri obiettivi militari a Teheran e ha allertato i residenti del pericolo imminente.
Il contesto militare
Ma le tensioni militari non finiscono qui. Negli ultimi giorni si sono verificati una serie di attacchi aerei israeliani contro impianti nucleari iraniani, che il presidente israeliano Izchak Herzog ha giustificato come misura necessaria per scongiurare una minaccia esistenziale per il popolo ebraico. Secondo ZDF, si temeva che l'Iran avesse compiuto progressi significativi verso un programma nucleare segreto, mentre l'Iran ha sempre negato queste accuse.
La situazione è estremamente tesa: secondo le informazioni dell'intelligence, l'Iran possiede quasi 409 chilogrammi di uranio con una purezza del 60%. Anche il capo dell'AIEA Rafael Grossi mette in guardia sulle conseguenze catastrofiche se gli attacchi agli impianti nucleari iraniani dovessero continuare. La possibilità di un attacco di ritorsione iraniano contro le basi statunitensi è un tema ricorrente, soprattutto dopo le recenti provocazioni che hanno ulteriormente esacerbato le già tese relazioni USA-Iran.
Prospettive future
La prospettiva di nuovi negoziati sul programma nucleare iraniano, originariamente previsti per il 15 giugno in Oman, non sembra più realistica dopo le recenti escalation militari. I legislatori iraniani hanno annunciato che presenteranno una richiesta di ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare (TNP), complicando ulteriormente la situazione. In questa delicata situazione, gli Stati Uniti hanno già ridotto il personale dell’ambasciata in Iraq e il segretario di Stato americano Marco Rubio ha avvertito l’Iran di non attaccare le strutture o il personale americano.
Gli ultimi sviluppi rendono chiaro che il conflitto in Medio Oriente continuerà ad essere al centro dell’attenzione internazionale anche nei prossimi giorni. Considerati gli avvertimenti e la preparazione militare di entrambe le parti, resta da vedere quali saranno le possibilità di allentamento della tensione. Una cosa è certa: nella regione i nervi sono tesi e una soluzione pacifica sembra molto lontana.