Un chiosco in Assia fa pagare 10 centesimi per i sacchetti di carta: cliente o eroe dell'ambiente?

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Dal luglio 2025 un chiosco in Assia applica una tariffa per i sacchetti di carta per promuovere la tutela dell'ambiente. I clienti reagiscono in modo contrastante.

Ein Kiosk in Hessen erhebt seit Juli 2025 eine Gebühr für Papiertüten, um Umweltschutz zu fördern. Kunden reagieren gemischt.
Dal luglio 2025 un chiosco in Assia applica una tariffa per i sacchetti di carta per promuovere la tutela dell'ambiente. I clienti reagiscono in modo contrastante.

Un chiosco in Assia fa pagare 10 centesimi per i sacchetti di carta: cliente o eroe dell'ambiente?

Cosa succede in un piccolo chiosco dell'Assia? Negli ultimi tempi i clienti hanno dovuto mettere mano al portafoglio perché per alcuni sacchetti di carta è ora prevista una tassa di 10 centesimi. Questa misura, che dovrebbe concentrarsi sulla tutela dell'ambiente, ha suscitato accese discussioni tra la popolazione. Un cartello nel chiosco spiega il nuovo regolamento e le reazioni su piattaforme come Reddit sono piuttosto contrastanti. Gli utenti del subreddit “aberBitteLaminiert” sono divisi: mentre alcuni accolgono con favore la tassa come un contributo sensato alla tutela dell'ambiente, i critici la trovano inappropriata e affermano che in futuro preferiranno acquistare i loro panini al supermercato. Un utente ha segnalato un'esperienza simile in un ristorante, dove veniva addebitata una tariffa anche per una scatola da asporto.

La discussione sul nuovo regolamento è tanto varia quanto le opinioni al riguardo. I sostenitori puntano alle raccomandazioni dei gruppi ambientalisti per una piccola tassa sulle borse della spesa, mentre alcuni clienti hanno già trovato le proprie soluzioni per evitare la tassa, come portare le proprie borse. Resta da vedere se la misura sarà redditizia a lungo termine per i chioschi, soprattutto perché la pressione concorrenziale dei discount non deve essere sottovalutata.

Sfondo per caricare sui sacchetti di plastica

Gli attuali sviluppi in Assia sono in linea con un’iniziativa più ampia per ridurre il consumo di plastica nel commercio al dettaglio. Dal 2016 grandi aziende tedesche, come Aldi e Rewe, hanno iniziato a smettere di regalare borse di plastica. Questa misura fa seguito ad un accordo tra il Ministero federale dell'ambiente e l'Associazione tedesca del commercio, che prevede anche che i rivenditori debbano addebitare una "tassa adeguata" per i sacchetti di plastica, cosa che già non è sconosciuta a molte aziende tedesche. Secondo le statistiche, il consumo medio di sacchetti di plastica pro capite in Germania è di circa 71 sacchetti all’anno, una cifra inferiore alla media UE di 198 sacchetti. L’obiettivo è ridurre questo consumo a 40 sacchi per abitante entro il 2025.

Uno dei motivi di queste misure è l’allarmante smaltimento dei rifiuti di plastica, che ogni anno finiscono negli oceani circa 8 milioni di tonnellate. Tuttavia, le possibili alternative come i sacchetti di carta e i sacchi di iuta presentano anche vantaggi e svantaggi ecologici: sebbene i sacchetti di carta siano biodegradabili, richiedono più energia per la produzione e i sacchi di iuta possono essere dannosi per l’ambiente nella produzione del cotone. Il calcolo del bilancio ambientale dipende dalla frequenza di utilizzo di questi sacchetti e dalle materie prime.

Giudizi in materia di tributi e tutela dell'ambiente

Il tema della tutela dell’ambiente e dell’uso responsabile delle risorse resta esplosivo. Il provvedimento in edicola dimostra come siano diverse le opinioni sulla congruità di tali tariffe. I sostenitori credono in un effetto positivo sull’ambiente, mentre altri vedono un peso per gli ospiti. Una buona abilità per le alternative rispettose dell’ambiente potrebbe dare i suoi frutti in futuro. Tutti dovrebbero quindi pensare al proprio utilizzo dei sacchetti di plastica ed essere disposti a pagare per un sacchetto se protegge l’ambiente.

È lecito chiedersi se i consumatori cambieranno mentalità nei prossimi mesi. L’unica cosa certa è che il dialogo sul modo giusto per ridurre i rifiuti di plastica si è aperto. Resta da vedere cosa accadrà dopo al chiosco, ma una cosa è certa: la tutela dell'ambiente non è gratuita e la domanda è: quanto vale per noi?